Eisendle Martin, l‘apicoltore di Ridanna.

Nel 1992 ho acquistato tre arnie da un conoscente e, basandomi su questo, ho accumulato molte esperienze nel corso degli anni. Nel frattempo tengo circa 100 alveari in diverse località distribuite in Alto Adige. Anche se tenere e curare le api non è sempre facile, poiché malattie come l'acaro Varroa e le influenze ambientali rendono difficile la sopravvivenza delle api ai giorni nostri, le api mi danno sempre grande gioia.

Ogni anno mi sorprende di nuovo quanto vita ritorni nell'arnia con l'arrivo della primavera. Per quasi 3 mesi non succede nulla nel luogo delle api. Solo con i primi caldi giorni primaverili la vita torna negli alveari. Le api escono e raccolgono il primo polline. In poche settimane la forza del popolo si moltiplica, in modo che con la fioritura del tarassaco viene raccolto il primo nettare e quindi l'apicoltore ha a disposizione il primo miele.

Come è noto, le api producono miele dal nettare dei fiori e da altri succhi dolci e piante, arricchendoli con sostanze proprie del loro corpo. A seconda dell'origine del nettare, il miele può essere chiaro, dorato o marrone scuro. Il miele non è solo un alimento molto prezioso e ricco di energia, ma può anche essere usato come rimedio, specialmente in caso di malattie da raffreddamento. Altri prodotti dell'arnia sono il propoli (resina di ape), che ha un'azione antibiotica naturale. Il polline dei fiori viene utilizzato come integratore alimentare ricco di proteine. La cera d'api viene utilizzata per impacchi di cera d'api, per la produzione di cosmetici, unguenti e per la produzione di candele.

• …un'ape operaia impollina fino a 1.000 fiori al giorno?
• …una regina delle api depone circa 120.000 uova all'anno?
• …un alveare vola tre volte intorno alla terra per produrre 500g di miele?
• …una larva d'ape pesa già 500 volte il suo peso iniziale dopo 6 giorni?
• …le api aumentano la produzione di frutta degli agricoltori fino all'80%