Giro in bicicletta: Giro del Lago di Resia

San Valentino alla Muta - Lago di Resia - Curon Venosta - Arlung - Resia - San Valentino alla Muta
Lunghezza: 16 km
Tempo: 2 ore
Fatica: Leggera

Uno spettacolare campanile si erge dall'acqua. Cosa è successo qui? Forse c'è un regno sottomarino misterioso qui?
La risposta a questa domanda è tutto tranne che romantica: negli anni '50 un intero villaggio dovette cedere il passo alla costruzione di una diga. Famiglie furono espropriate, case demolite e infine il villaggio di Curon fu sommerso. Solo il campanile romanico del XIV secolo fu risparmiato per motivi di tutela e ricorda che un tempo c'erano persone che vivevano sul fondo attuale del lago.

Dal buio passato oggi c'è poco da percepire. L'attività intorno al lago è fiorente, l'offerta di tempo libero è quasi inesauribile: nuotare, prendere il sole, correre, Nordic Walking e escursioni sono solo alcune delle attività che il lago offre insieme a windsurf e kitesurf. Gli appassionati di pesca troveranno una ricca varietà di pesci qui - soprattutto trote, persici e lucci nuotano qui. E naturalmente, a causa della sua storia, il lago è una tappa obbligata per i subacquei.

Strade asfaltate e sentieri campestri costituiscono la rete stradale. Nessuna strada di transito disturba il divertimento in bicicletta, quindi il giro del lago di Resia è particolarmente adatto alle famiglie con bambini. Numerosi punti di sosta, possibilità di ristoro e aree barbecue consentono di fare una pausa durante il tragitto.

Partendo dalla parte occidentale di San Valentino alla Muta, si procede attraverso il campo di Spital verso ovest fino ad arrivare sulle rive del lago di Resia. Attraverso una pista ciclabile segnalata con lieve pendenza, il percorso prosegue fino a Graun, qui seguire ancora la pista ciclabile, sfrecciare attraverso Arlung e Resia, prima di tornare indietro a San Valentino su sentieri campestri sul lato opposto del lago.

A San Valentino è possibile scoprire un altro lago - il lago di Haider. Questo corpo d'acqua naturale con zone umide adiacenti offre un'abitazione idilliaca a molti pesci, circondati solo da anatre e folaghe - e di tanto in tanto da qualche pescatore che si gode la varietà degli abitanti squamosi dell'acqua.

Graun esiste di nuovo oggi - è stato ricostruito altrove. Nel villaggio odierno, che porta lo stesso nome del suo sfortunato predecessore, il Museo dell'Alta Val Venosta informa con esibizioni e una documentazione fotografica sulla distruzione e la ricostruzione dei villaggi di Graun e Resia. Una volta assorbito tutte le informazioni, il simbolo del lago - il campanile - viene illuminato in una luce sconosciuta, che porta a seri riflessioni e toglie un po' di fiaba all'atmosfera idilliaca. Un saluto alla realtà.